Su quali forze politiche si appoggia la formazione del governo Letta? Sugli stessi partiti che hanno sostenuto Monti: PD, PdL, UDC e Lista Civica,il nuovo partito creato per l’occasione dal professore della Bocconi, infatti abbiamo 9 ministri del PD,5 del PdL,3 di Sc più 4 cosiddetti indipendenti.

A proposito dei ministeri,vogliamo far notare che il ministero chiave ,quello dell’economia,è stato affidato ad un uomo della Banca d’Italia e anche questo è un elemento di continuità con il recente passato del nostro paese se pensiamo ai governi Ciampi,Amato,Dini degli anni 90.

Ma come si è arrivati alla formazione del governo Letta? E’ bene fare un passo indietro.

Nel novembre 2011,dopo le dimissioni di Berlusconi,invece di sciogliere le Camere Napolitano diede l’incarico a Monti,perchè?A questa domanda,a parte la questione dello spread,non sono state date finora risposte convincenti. Per quale motivo soltanto dei “tecnici” potevano affrontare la grave crisi finanziaria che aveva coinvolto l’Italia? E per quale motivo il PD non sfruttò l’occasione presentata di poter vincere le elezioni sicuramente con un margine superiore a quello ottenuto due mesi fa se teniamo conto che il fenomeno M5S non era ancora esploso ai livelli attuali?

La spiegazione può essere ricercata nel fatto che nel nostro paese il sistema bancario e finanziario ,come in tutti i paesi industrializzati , è nevralgico e che le pressioni del mondo della finanza in cui si colloca sono talmente forti da condizionare anche la formazione dei governi.

Anche i partiti politici hanno collegamenti con il sistema finanziario. Quando diciamo partiti non ci riferiamo ovviamente alla base,agli iscritti,bensì ai gruppi dirigenti ed ai rapporti di questi con il mondo dell’economia. Per fare semplici esempi,Mediolanum è controllata da Berlusconi,il Monte dei Paschi di Siena da uomini del PD,Banca Intesa da uomini provenienti dalle varie correnti dell’ex DC. Ci sono dunque contrasti tra i partiti ma anche interessi comuni da salvaguardare.

Il Presidente della Repubblica,persona di lunga esperienza e di capacità politica,queste cose le conosce bene e le sue scelte,in questo caso l’incarico a Letta,si muovono su questa linea.

Il vicesegretario del PD,con le sue entrature nei circoli finanziari internazionali,può essere la persona che accontenta la finanza,mette una toppa alla grave crisi interna al PD e raggiunge un accordo con Berlusconi . In questo modo il Cavaliere può recuperare un peso politico che ,prima delle elezioni,sembrava aver perso del tutto ,come sembrerebbe confermare anche il recente viaggio negli USA.

Tutto questo non riuscirà comunque a nascondere il vero fatto nuovo della politica italiana e cioè che una buona parte del paese sta mettendo in discussione e sotto accusa i partiti politici tradizionali che,con le loro politiche e il loro modo di governare,hanno favorito un aggravamento della crisi. Nell’ultimo anno e mezzo non sono stati in grado di produrre un minimo di proposte che aiutasse le famiglie,le imprese ,i giovani ma al contrario hanno favorito l’impoverimento del paese e,di fronte a scelte sbagliate della Unione Europea, non hanno condotto una benchè minima opposizione. L’incapacità sia del centro-destra che del centro-sinistra di indicare una soluzione alla grave crisi economica si è dimostrata agli occhi del popolo.

Questa incapacità ha poi portato anche a riaffidare la Presidenza della Repubblica a Napolitano dando nei fatti alla figura del Presidente un ruolo diverso da quello previsto dalla Costituzione.La repubblica presidenziale,sostenuta da alcuni,anche dal punto di vista della democrazia borghese,sarebbe sicuramente peggio della repubblica parlamentare.

Come reagire a questa situazione? Il grande successo del M5S ,il fatto che molte persone siano arrivate a rifiutare il voto,nelle recenti elezioni in Friuli sono state il 50%,ci danno una immagine del paese cambiata rispetto soltanto a pochi anni fa, di un paese che ha preso coscienza che occorre un cambiamento vero della politica a favore delle masse popolari e fatti concreti. I vaghi propositi di Bersani ,secondo le sue parole,di spostare un po’ più a sinistra il PD sono falliti ed è emersa la realtà di un partito staccato dai problemi reali del paese ,diviso in correnti e privo totalmente di una linea in cui i lavoratori si possano riconoscere.

Occorrono perciò due cose. Attraverso un confronto aperto con tutte le forze popolari e il M5S è una di queste forze,individuare un programma che,mettendo al centro gli interessi dei lavoratori,ponga obiettivi concreti e condivisi dalla maggior parte del paese. Fare un bilancio serio delle esperienze in modo da colmare il vuoto che si è venuto a creare a sinistra con la consapevolezza che questo vuoto viene da molto lontano .

rossoeblu