Il presidente del Consiglio , con un governo in difficoltà sia per la crisi economica che per la situazione internazionale che vede il nostro paese in guerra in Libia , aveva chiesto di fatto un voto di sostegno al governo. In particolare aveva puntato ad un successo a Milano. L’elettorato non ha raccolto il suo appello . A parte gli errori della Moratti , compreso l’attacco personale a Pisapia portato in modo scorretto e i malumori alla base della Lega , una campagna incentrata sui giudici di Milano lo ha portato a vedere dimezzate le preferenze che aveva avuto nelle precedenti elezioni comunali e ha favorito l’avversario della Moratti .In questo modo il candidato del centro-sinistra, pur non avendo un programma con proposte definite , facendo una campagna normale , è apparso all’opinione pubblica milanese più affidabile del sindaco uscente .La buona borghesia milanese infatti , con l’industriale Bassetti in prima fila ,lo ha preferito.

E’ vero che le elezioni amministrative in Italia hanno quasi sempre un sapore politico ma è altrettanto vero che i cittadini guardano anche in concreto a come sono state amministrate le città ed i paesi . L’elettorato del centro-destra, il paese nel suo insieme , è stanco delle polemiche attorno alla figura di Berlusconi e soprattutto non scorge nella linea del governo una prospettiva chiara né sul piano dell’economia né come detto sul nostro intervento militare in Nord Africa.La politica tutta incentrata su di una persona ha fatto il suo tempo ma il PdL non mostra di averne un’altra.

La sconfitta di Milano ci sta tutta , compreso il non buon risultato della Lega che paga anche il fatto di non avere quadri politici nelle grandi città.

Vittoria del centro-sinistra dunque come afferma Bersani ?

Una lettura dei dati elettorali fa vedere che il PD recupera voti rispetto alle regionali di un anno fa ma, come riportato dal quotidiano La Stampa del 18 maggio ,ha 175.000 voti in meno delle comunali del 2006 mentre il PdL ne ha 164.000 in meno e lo stesso Pisapia riceve 4000 voti in meno rispetto al candidato di allora Ferrante , quando la Moratti ne ha persi ben 70.000. Ciò significa che il centro-sinistra è riuscito, come a Milano ,a recuperare i suoi voti ma non è andato al di là di questo. A Torino, con il passaggio di consegne da Chiamparino a Fassino, l’elettorato ha preferito confermare chi aveva governato anche perchè non vi è stata alcuna proposta di un progetto alternativo per una città ancora alla ricerca di un modello di sviluppo dove la FIAT non è più al centro. Ma a Bologna , dove esiste un potere di cariche amministrative e pubbliche sedimentato a suo favore , il candidato del PD riesce a stento a passare al primo turno e a Napoli viene addirittura escluso dal ballottaggio . Difficile quindi sostenere che il PD abbia vinto. Il PD recupera qualcosa al Nord e perde al centro e al sud .E questo avviene perchè in una situazione politica complessiva in cui c’è una mancanza generale di proposte , di programmi e di dirigenti capaci , anche un Bersani assurge al livello di grande politico nonostante ripeta le solite 4 o 5 frasi .

Da una parte dunque un elettorato in cui diminuisce la fiducia nell’attuale maggioranza di governo. Dall’altra un elettorato che non è disposto a dare un mandato al centro-sinistra anche perchè non ha una linea politica definita . Chi esce da queste elezioni con un successo sono appunto Pisapia , che non è un uomo del PD , i grillini , che non hanno un programma definito e De Magistris ,che a sua volta non si identifica con l’Italia dei valori che ha visto diminuire i voti.

Consideriamo poi che anche in queste elezioni c’è stato un aumento del 2% di astensioni ,cioè hanno votato 2 persone su 3 .

E’ , come primo giudizio , un voto che rappresenta la prudenza ed anche l’incertezza che c’è nel paese.

La prudenza della borghesia,dell’industria ,dalla grande alla piccola , che non vede un piano governativo globale in grado di aiutare a superare la crisi economica.

L’incertezza dei giovani che non individuano un progetto alternativo vincente per il paese di cui essere protagonisti.

L’incertezza generale per una situazione internazionale che ci vede coinvolti in una guerra dai contorni oscuri e dagli esiti ancora più oscuri.

L’incertezza per una situazione amministrativa degli enti locali in cui il federalismo fiscale che doveva risolvere i problemi delle amministrazioni è di là da venire e nel frattempo , per i vincoli di stabilità con lo stato centrale, molti comuni non possono disporre di fondi per la normale manutenzione delle strade e questo spiega in buona parte le difficoltà della Lega.

L’incertezza per una situazione politica in cui non si sa più se a governare è il presidente del Consiglio, in grado di proporre un programma credibile ed utile al paese da qui al 2013, o il Presidente della Repubblica che sta di fatto conducendo la politica estera.

Possiamo concludere dicendo che lo spazio politico per avanzare proposte, costruire un progetto per il paese e riempire il vuoto politico che sia il centro-destra che il centro-sinistra non son sono in grado di riempire esiste e che questo voto , importante perchè c’erano13 milioni di elettori , lo ha confermato.