La CGIL si avvia verso il 17° congresso mentre cresce all’interno delle categorie dell’industria la critica all’accordo sulla rappresentanza firmato dal gruppo dirigente di questo sindacato assieme a CISL,UIL e Confindustria per le pesanti limitazioni che questo accordo contiene.
Quanto avvenuto nella scorsa settimana a Milano durante un attivo dei delegati CGIL dei settori non aderenti a Confindustria presieduto dal segretario Camusso,dimostra che anche la possibilità di critica alla linea ed alle decisioni dei vertici sindacali viene meno ed è una ulteriore conferma della progressiva scomparsa della democrazia all’interno di questo sindacato. Un membro del direttivo CGIL,Giorgio Cremaschi,che è anche rappresentante di una corrente di minoranza e membro del direttivo di questo sindacato,ha chiesto di intervenire e non solo non ha potuto farlo ma è stato aggredito violentemente e buttato fuori dalla sala.
La violenza fisica per impedire di prendere la parola non fa parte assolutamente della tradizione del movimento operaio e sindacale,perciò esprimiamo la nostra convinta solidarietà a Giorgio Cremaschi e agli altri compagni aggrediti .
Questi metodi antidemocratici usati da dirigenti della CGIL non sono purtroppo una novità. Vale la pena ricordare quanto successe nel 1977 quando l’allora segretario della CGIL Luciano Lama,con il chiaro intento di spezzare il movimento studentesco, impose un comizio all’interno dell’Università di Roma dopo che questa era stata occupata dal servizio d’ordine del sindacato in completa tenuta antisommossa. Il risultato di quella azione invece che il dialogo e il confronto con le richieste degli studenti non poteva essere che lo scontro fisico come infatti avvenne. Erano i tempi dell’ingresso del PCI al governo e del compromesso storico di Berlinguer.
La rappresentanza dei lavoratori,dallo Statuto dei lavoratori ad oggi ,è stata progressivamente ridotta,non dobbiamo dimenticare che anche le Rappresentanze sindacali unitarie nelle fabbriche sono state un passo indietro rispetto ai consigli di fabbrica così come non dobbiamo dimenticare che la diminuzione reale dei salari è anche la conseguenza di accordi firmati da CGIL-CISL-UIL come quello che nel luglio del 1992 abolì l’istituto della scala mobile .
Alle correnti di minoranza in CGIL è sempre stato concesso uno spazio purchè non mettessero alla fine concretamente in discussione le decisioni e la linea del gruppo dirigente,è stata ed è una finta democrazia. Quando la partita si fa dura,quando si tratta di contare i voti in previsione dei congressi,quando ci sono cambi di governo in atto come in questo momento,scatta anche la repressione verso chi non accetta questa falsa democrazia come è appunto avvenuto nell’episodio a Milano in cui è stato coinvolto Cremaschi. Non resta che prendere atto di questo snaturamento irreversibile della CGIL ad opera del suo gruppo dirigente che va denunciato a tutti i suoi iscritti e verificare se esiste davvero la possibilità di cambiare la sua politica o se invece sia necessaria a questo punto una diversa organizzazione dei lavoratori.
La redazione