Se passasse un accordo PD-5 stelle, sulla base degli otto punti proposti da Bersani, presidente della repubblica potrebbe essere Prodi; se l’accordo fosse PD-PdL potrebbe essere D’Alema, che ha dichiarato possibile un tale governo senza Berlusconi, ma per questa ipotesi Berlusconi diventerebbe presidente del Senato e come primo ministro Renzi sarebbe meglio di Bersani.

Gli USA gradirebbero più D’Alema (al tempo della guerra nei Balcani Prodi non era favorevole, seguendo papa Wojtyla sosteneva che l’Europa respira a due polmoni – est e ovest – quindi niente bombardamenti sulla Serbia ortodossa).

Grillo paradossalmente ha proposto come presidente di un governo PD-PdL Passera che in effetti è fuori dagli schieramenti, non si è candidato con Monti che comunque ormai è politicamente isolato; Napolitano per un governo tra i partiti che sostenevano Monti pensa a Renzi. Monti ha convocato Bersani, Berlusconi e Grillo, ma questo spetta ormai al presidente: con la scusa del vertice europeo proseguono le trattative e manovre per un compromesso di governo. Il PD di Bersani è contrario a togliere le spese pubbliche della politica e questo rende impossibile un accordo con il Movimento cinque stelle; ma Bersani punta su un futuro disordine tra le fila dei cinque stelle e sulla possibilità che parte di loro passi al gruppo misto al Senato.

Nel frattempo la crisi si sta aggravando: la Bridgestone chiude a Bari mettendo in ginocchio l’occupazione in una città che ha ben poche industrie, la gente è esasperata dalle tasse e dal persistere dei privilegi degli eletti pagati dai loro elettori, la criminalità è sempre più pervasiva (Perugia, incendio della Città della scienza a Napoli, Montepaschi) .

Sic