Di questi tempi il linguaggio politico rispecchia la grande confusione sotto il cielo, ma la situazione non è affatto eccellente.
Trump & C, hanno conquistato i delusi e i perdenti del sogno americano con un’ oratoria aggressiva e semplificatrice che cozza contro I problemi mondiali: l’ Ucraina deve cedere la Crimea, Israele prenda in fretta più terre che può perché la Palestina non esiste, a Cina e UE imporremo dazi punitivi, per il clima avanti col petrolio da fracking, gli immigrati irregolari li buttiamo fuori con l’ esercito.
Tale oratoria è riecheggiata dai populisti e sovranisti nostrani che sembrano sempre in campagna elettorale, mentre “il” nostro Presidente del Consiglio alterna discorsi assertivi a vittimismo complottista.
Il nostro Presidente della repubblica invece parla chiaro.
Sergio Mattarella in visita ufficiale in Cina, ormai diventata una superpotenza al pari degli USA , ha parlato con il presidente Xi Jinping e il primo ministro Li Qikiang non solo di relazioni economiche e culturali ma anche di pace e multilateralismo.
Vanno evitate , ha detto “tentazioni di ritorni anacronistici ad un mondo di blocchi contrapposti“, sono importanti “fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi e sensibilità” [leggi: BRICS] “ma non contrapposti ad altri … E’ il senso del multilateralismo fondato su regole certe, condivise e per tutti vincolanti“, occorre “la convinta adesione a norme fondamentali di convivenza, ad esempio la norma che vieta l’uso, e anche la sola minaccia, della forza nel rapporto tra gli stati“.
All’ università di Pechino è stato ancora più esplicito: “La Repubblica Popolare Cinese è uno dei protagonisti fondamentali della vita internazionale” quindi può “far uso della sua grande autorevolezza adoperandosi per porre termine alla brutale aggressione russa all’ Ucraina“. Ha detto questo, con pacata fermezza, ben sapendo che la Cina si è impegnata a un’ “ eterna amicizia “ con la Russia di Putin.
Non ha dimenticato l’ altro grave conflitto, invitando la Cina, a fare sentire “la sua voce per fermare la spirale di violenza in Medio Oriente“.
Si potrebbe pensare che rispetto allo storico alleato, gli USA, il nostro Presidente della Repubblica debba invece prudentemente tacere o almeno sussurrare.
Invece no.
L’ arcimiliardario Musk si appresta a far saltare molti funzionari dell’ apparato amministrativo federale e anche molti militari del Pentagono non abbastanza proni al programma politico di Trump, e crede di poterlo fare anche in Italia.
Ha twittato su X, di sua proprietà, che i giudici che hanno rispedito in Italia i migranti inviati in Albania “se ne devono andare“.
Mattarella ha subito risposto: “ l’ Italia sa badare a sè stessa nel rispetto della sua Costituzione … Chiunque, particolarmente se, come annunziato, in procinto di assumere un importante ruolo di governo in un Paese amico e alleato, deve rispettarne la sovranità e non può attribuirsi il compito di impartirle prescrizioni“.
Viva la chiarezza!
Paola d’Angiolini