Nell’ultimo articolo del blog si augurava una spinta da parte di lavoratori e studenti per utilizzare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e cambiarlo secondo le principali necessità legate al lavoro,alla sanità,all’istruzione ,al riassesto idrogeologico.

Riguardo l’istruzione si era toccato il punto che riguardava la necessità di potenziare gli Istituti Tecnici Superiori in accordo con le Università in modo di consentire la modernizzazione dell’economia del paese e di dare valide opportunità di lavoro ai giovani.

Il caro-affitti e la mancanza di alloggi per i fuorisede è un altro grave problema che impedisce soprattutto agli studenti di famiglie meno abbienti di avere un corso di studi non gravato da difficoltà economiche, in pratica riduce il diritto allo studio alla sola parola.

La protesta degli studenti con le tende nelle Università , mette a nudo questa situazione e rompe il muro di silenzio sulla speculazione di cui hanno finora approfittato soprattutto le grandi agenzie immobiliari che controllano buona parte dei posti letto prossimi alle sedi universitarie .

Non ci si può poi lamentare che i nostri giovani appena possono vanno all’estero sia per completare gli studi e sia per trovare impieghi adeguati impoverendo in questo modo il nostro paese . Investire nel’istruzione ,nella ricerca e nelle sue applicazioni , è investire per il paese, migliorarne l’insieme produttivo , sociale e culturale.

Il governo ha dovuto velocemente sbloccare 660 milioni del PNRR per la creazione di circa 50000 posti letto entro il 2226 e questo è già un primo successo della protesta ma l’obiettivo di un sistema di case per studenti in tutte le città universitarie la cui gestione sia affidato allo stato va perseguito con una lotta di lunga durata assieme alle altre richieste per un sistema di istruzione che garantisca davvero il diritto allo studio e una formazione adeguata ai tempi .

Il problema degli alloggi e del caro-affitti ,in generale la questione delle abitazioni , riguarda ,oltre gli studenti e le loro famiglie, anche i lavoratori costretti al precariato e al pendolarismo perché non possono affrontare il costo degli affitti nelle grandi città ,i lavoratori in trasferta, gli sfratti, i mutui troppo elevati per i giovani che vogliono mettere su casa . Riguarda i lavoratori immigrati che continueranno ad arrivare nel nostro paese nei cui confronti occorre predisporre un piano di utilizzo delle strutture pubbliche (che contribuirebbe inoltre a calmierare gli affitti privati) degno di un paese civile.

Affrontare questa questione secondo le esigenze delle masse popolari significa scontrarsi con la speculazione dei grandi proprietari privati cosa che se non è stata fatta certo dai governi di centro-destra , non lo è stata nemmeno da quelli di centro-sinistra .

Il PNRR ha risorse che vanno usate per le esigenze fondamentali dei lavoratori e degli strudenti e va cambiato per rispondere a queste esigenze .La lotta degli studenti è un’ottima occasione per farla diventare una lotta comune per un piano generale per la casa , è un segnale positivo perchè le cose cambino nel nostro paese.

La redazione